Covid-19. Stress, burnout e burocrazia spingono un quarto dei medici a lasciare il lavoro. Ecco il quadro dipinto da Jama


Una recente pubblicazione sulla rivista Jama ha dipinto un quadro allarmante sullo stato del personale sanitario post pandemia: stress, burocrazia, burnout, volontà di lasciare il lavoro sono i principali problemi individuati.
Gli esperti avvertono che la pandemia di COVID-19, che ora sta entrando nel suo terzo anno, sta spingendo sull'orlo una forza lavoro già fragile.Per molti medici le sfide, che vanno da stress elevato, burnout a carenza di personale e reddito ridotto, spesso combinate, sono diventate insormontabili.

Il sondaggio Coping With COVID, ad esempio, ha rilevato che il tasso di burnoutsi è avvicinato al 50%nel 2020 tra i 9266 medici intervistati, mentre il 31,44% del personale sanitario vorrebbe ridurre le ore lavorative o, addirittura, abbandonare la professione.
Negli ultimi 2 anni, i risultati "Quick Covid-19 Survey" del Green center usciti a febbraio 2022 hanno dipinto un quadro più allarmante con una forza lavoro sempre più esaurita, traumatizzata, ansiosa e depressa. Il 62% dei medici conosce personalmente colleghi che hanno abbandonato la professione o anticipato la pensione durante la pandemia e il 29% era a conoscenza di servizi medici (screening, esami, consulenze...) che non sono stati più disponibili.
Lo studio Coping With COVID prevede un esodo clinico diffuso: nel primo anno della pandemia, il 23,8% degli oltre 9000 medici e il 40% dei 2301 infermieri vorrebbe lasciare il lavoro nei prossimi 2 anni. Risultati simili per il Green Center dove un quarto dei medici vuole abbandonare le cure non specialistiche entro 3 anni.
A febbraio 2022, solo un quinto circa dei centri intervistati dal Green Center aveva un organico completo e il 44% aveva posizioni aperte che non riusciva a ricoprire. Tuttavia, il 40% ha affermato di aver accolto un numero maggiore di pazienti. La pandemia ha anche richiesto nuovi servizi: telemedicina, monitoraggio domiciliare dei pazienti con COVID-19 e più assistenza sanitaria mentale, solo per citarne alcuni.
Gli infermieri che hanno affermato di voler lasciare il lavoro hanno citato 3 fattori principali in un sondaggio dell'American Nurses Foundation: il lavoro che influisce negativamente sul loro benessere, personale insufficiente e mancanza di supporto da parte del datore di lavoro.

Il sondaggio del Green Center ha mostrato che i livelli di stress dei medici di base sono migliorati la scorsa estate quando i vaccini sono diventati disponibili negli Stati Uniti, ma l'aumento della variante Delta e poi Omicron ha invertito questo aspetto.Da allora, l'esaurimento mentale e fisico è tornato ai livelli prevaccinazione.

"Sono stati 2 anni molto, molto difficili per il personale medico e sanitario", ha detto Mark Linzer, autore dello studio "Coping With Covid""Particolarmente negli ultimi 6 mesi, penso che le persone debbano elaborare ciò che hanno vissuto e avere il tempo di riprendersi. Ma questo tempo non c'è stato, data la domanda di cure, la continua pandemia e l'ondata di Omicron".
"La pandemia ha messo a dura prova i medici di base", afferma Rebecca Etz del Green Center "Sebbene i centri di assistenza primaria genere gestiscano la stragrande maggioranza delle infezioni respiratorie nelle comunità, non avevano a disposizione i dispositivi di protezione individuale (DPI) quando il COVID-19 ha iniziato a colpire. Il nostro sondaggio ha mostrato che, fino a 6 mesi dall'inizio della pandemia, metà dei medici non aveva i DPI. Alcuni medici usavano filtri per il caffè e sacchi della spazzatura per prendersi cura dei loro pazienti".

Per gli esperti di Jama bisogna quindi cambiare modello, fornendo supporto ai medici. È necessario avere teams di supporto psicologico e mentale al personale sanitario, prevedere modelli di assunzione e remunerazione pensati per le situazioni di emergenza, dirigenti formati a riconoscere il burnout con possibilità di orari di lavoro più flessibili. Tutto questo per far avere al personale sanitario un lavoro più appagante e soddisfacente. 

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