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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Una Riforma del Sistema di Emergenza Urgenza per una rete dinamica e funzionale alle sfide del PNRR nel sistema sanitario pubblico tra la rete delle Cure Primarie (cronicità) e la rete degli Ospedali (Acuti), creare il IV LEA del SSN.

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A 30 anni dalla sua nascita, il sistema di Emergenza Urgenza necessita di una riforma complessiva, che comprenda sia il sistema pre-ospedaliero che ospedaliero, per affrontare le criticità che la pandemia da Covid-19 ha reso ancora più evidenti. Il DPR 27 Marzo 1992 non è più adeguato alla realtà sanitaria italiana attuale. Ai servizi di Pronto Soccorso e 118 italiani mancano ormai più di 7000 medici. Questo ha comportato carichi di lavoro sempre più massacranti e l'impossibilità di conciliare i tempi della vita e del lavoro, costringendo molti medici del sistema di emergenza urgenza a licenziarsi o a passare ad altre aree della sanità pubblica e privata. Proprio per tracciare il futuro normativo dell'emergenza urgenza ascoltando e coinvolgendo tutti i protagonisti del mondo dell'emergenza si è svolto oggi a Firenze, nella splendida cornice di Villa Vogel, il Convegno promosso da FIMEUC e dalle sezioni regionali di ANAAO e CIMO, i due maggiori sindacati italiani della

lettera aperta inviata al ministro della Salute da Sandro Petrolati, Coordinatore Commissione Emergenza Urgenza ANAAO Assomed.

16 maggio  - Le grida di allarme sono state lanciate da oltre un decennio, sono state elaborate tante articolate proposte dalle società scientifiche e dai sindacati. Nel pieno del terremoto della pandemia sembrava che le menti si fossero aperte e che finalmente si fosse percepito che la politica di progressiva riduzione degli investimenti sul SSN era scellerata e stava mettendo in ginocchio il Paese  lettera aperta inviata al ministro della Salute da Sandro Petrolati, Coordinatore Commissione Emergenza Urgenza ANAAO Assomed. Gentile Ministro Speranza, la Commissione nazionale Emergenza Urgenza Anaao Assomed non intende elencarle per l'ennesima volta le condizioni disumane in cui versano i Pronto Soccorso di tutta Italia, disumane per i pazienti e disumane per gli Operatori, Le sono sicuramente note, sono note a tutti. Ora, o mai più, occorre prendere provvedimenti concreti a breve termine. A settembre 2021 la Commissione aveva elaborato un " decalogo " di provvedimenti ch

Medici Ps e 118, Simeu: serve un unico sistema di emergenza urgenza per ovviare a esodi

emergenza urgenza per ovviare a esodi  «Serve un unico sistema di emergenza urgenza, adeguatamente finanziato, incentivato popolato da competenze ad hoc, che abbracci sia l'ospedale sia il territorio; serve un medico di pronto soccorso che passi una parte del proprio tempo anche in ambulanza alternandosi con i colleghi; e serve attenzione alle condizioni di lavoro dei medici del Ps, perché troppi stanno andando via».  Fabio De Iaco  Presidente della Società Italiana di medicina di emergenza urgenza-Simeu a margine dell'apertura del Congresso nazionale della società scientifica, lascia per un attimo la disamina sugli esodi e sui loro numeri e si sofferma sulle ragioni e sulle risposte. Rispetto alla medicina di elezione, alle specialità che si praticano ai "piani alti" dell'ospedale, il Pronto soccorso oggi è popolato di medici "generici", senza titoli, di cooperative, di gettonisti, e in parallelo sono precari anche sul territorio i medici del 118. L'

Manca il 40% dei 18.000 medici necessari per garantire i servizi del Pronto Soccorso in Italia

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    FIMUEC:  " E' ORA DI UNA RIFORMA DI LEGGE  PER IL SISTEMA DI EMERGENZA - URGENZA DEL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO"   FIRENZE 16 MAGGIO 2022   Manca il 40% dei 18.000 medici necessari per garantire i servizi del Pronto Soccorso in Italia. E' impossibile continuare a procrastinare nel dare una risposta definitiva ai cittadini e a tutto il personale che quotidianamente garantisce i servizi di emergenza-urgenza, ovvero: quale futuro ci attende?      Il carico di lavoro massacrante, i frequenti turni notturni e festivi in prima linea, nonché l'incertezza nel garantire le ferie costringono i medici a cambiare lavoro ed abbandonare il servizio di emergenza-urgenza per passare alle strutture sanitarie private o in altre aree della sanità pubblica, come la medicina generale o gli ambulatori ospedalieri.  «I medici abbandonano i Pronto Soccorso, che rischiano di chiudere entro l'anno per mancanza di personale». I Pronto soccorso sono allo stremo in tu

SMI: CRISI MEDICINA D'EMERGENZA, GOVERNO INTERVENGA

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Non è vero che i Pronto soccorso in questi giorni sono presi d’assalto.

…. O almeno non più del solito. Comparando gli ultimi dati di accesso giornalieri disponibili sul portale Agenas con i corrispettivi del 2018 ed il 2019, si scopre che solo in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige e Toscana ci sono stati più accessi; nelle Regioni al centro delle cronache la differenza di ingressi in Pronto soccorso tra 2022, 2018 e 2019 (in un momento dunque precedente al Covid) è negativa: in Campania il 9 maggio 2022 ci sono stati 1677 accessi in meno rispetto al 2019 e 1780 in meno rispetto al 2018; in Piemonte il 10 aprile ci sono stati 4424 accessi in Pronto soccorso in meno rispetto al 2019 e 4779 rispetto al 2018; il Lazio il 9 maggio ha registrato 610 accessi in meno rispetto al 2019 e 776 in meno rispetto al 2018, e così via. A seguire è disponibile l'elenco completo delle Regioni, elaborato dalla Federazione CIMO-FESMED sulla base dei dati disponibili sul portale Covid-19 di Agenas. Questo ovviamente non significa accettare le condizio

Un Collega Medico di Emergenza ci invia un messaggio.

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  Un Collega quarantenne chirurgo che lavora in PS. Sicuramente un Prontosoccorsista efficiente.  E' un messaggio significativo dei veri motivi di disagio . Un messaggio condiviso dai colleghi  del Pronto Soccorso di Modena che conoscono il Suo valore professionale e riconoscono l'onestà delle affermazioni. "Lascio il Pronto Soccorso perché da anni ci sono gli stessi problemi irrisolti e la situazione invece di migliorare, peggiora. I turni sono diventati insostenibili, le notti in poco tempo sono raddoppiate per carenza del personale. Notti per la maggior parte in piedi, senza sosta, alla ricerca di concludere una lista di pazienti che non finisce mai. Torni a casa distrutto, non sempre riesci ad andare a dormire e passi lo smonto notte non vedendo l’ora che arrivi sera, per andare a dormire, ma a volte sempre per carenza del personale, potresti essere reperibile sullo smonto notte e quindi, potresti anche tornare in ospedale. Abbiamo  un fine settimana libero al mese, ma

Cardarelli di Napoli, Pronto soccorso “scoppia” e 25 medici si dimettono: «Pazienti costretti ad attendere ore» Lettera con preavviso di dimissioni. La direzione: «Pressione straordinaria, siamo in sofferenza: molti ospedali sono ancora in fase di riconversione dopo l’emergenza Covid»

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Il Pronto soccorso del Cardarelli di Napoli scoppia, con decine e decine di barelle ammassate in sala d’attesa, e 25 medici del reparto hanno protocollato questa mattina una lettera di preavviso di dimissioni. Un atto di protesta per denunciare la grave situazione in cui versa il reparto di urgenza dell’ospedale più grande del Mezzogiorno. Nella lettera i medici sottolineano la grave situazione di sovraffollamento, con i pazienti che sono costretti ad aspettare ore prima di poter essere visitati. Nei giorni scorsi si sono registrati anche 170 accessi al pronto soccorso in poche ore, con i malati sistemati su barelle senza il giusto distanziamento e senza il rispetto della privacy.  La foto La foto che riprende il mare di barelle ammassate in piena notte denuncia da sola la sofferenza  in cui piomba spesso il pronto soccorso del Cardarelli, i cui dirigenti, negli ultimi mesi, sono stati costretti più volte, sotto la pressione incalzante delle richieste di accesso, a chiudere per qualche