Fimeuc: «Manca il 40% dei medici del PS e del Preospedaliero, il servizio di emergenza urgenza va riformato»
Secondo il presidente Alessandro Caminiti è necessaria una revisione. Quattro i punti cardini su cui lavorare: Più sinergia tra 118 e pronto soccorso, qualifica di dirigente medico per gli specialisti di emergenza urgenza, valorizzazione del ruolo dell’infermiere nell’equipe con medici e tecnici di soccorso, e definizione del ruolo dei volontari di Federica Bosco A 30 anni dall’istituzione del sistema di emergenza urgenza i conti non tornano: manca il 40% dei 18.000 medici necessari per garantire i servizi del Pronto Soccorso in Italia, il carico di lavoro è massacrante e sempre più spesso si verificano episodi di violenza contro gli operatori sanitari. A lanciare il grido di allarme è la Fimeuc (Federazione italiana medicina di emergenza, urgenza e catastrofi) che da mesi si batte affinché venga dato seguito ad una riforma da più parti auspicata. Tutta colpa della pandemia? «Pensare che solo il Covid abbia dilaniato il sistema sarebbe sbagliato – ammette Alessandro Caminit