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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

“Occorre una riforma del sistema della medicina di Emergenza Urgenza” Nota stampa della Federazione Italiana di Medicina d’ Emergenza-Urgenza e Catastrofi (FIMEUC)

   30° ANNIVERSARIO NASCITA DEL SISTEMA EMERGENZA URGENZA NEL SSN E SSR DPR 27 MARZO 1992 Una Riforma del Sistema Emergenza Urgenza per uno sviluppo del SSN e SSR Universale, Uniforme, di Qualità e Sostenibile PdL N.3338 del 19 ottobre 2021 Ancona 15 luglio 2022, Auditorium Montessori Università Politecnica delle Marche A 30 anni dalla sua nascita, il sistema di Emergenza Urgenza ospedaliero e preospedaliero necessita di un urgente riordino  per affrontare le criticità che la pandemia da Covid19 ha reso ancora più evidenti. Il DPR 27 Marzo 1992 non è più adeguato alla realtà sanitaria italiana attuale. Nei servizi di Pronto Soccorso e 118 italiani mancano ormai più del 40% dei medici e le carenze ogni giorno peggiorano a causa della costante fuga verso il pensionamento, appena possibile, o verso altre attività ospedaliere od ambulatoriali più tranquille e redditizie o verso altri paesi Europei Questo comporta carichi di lavoro sempre più massacranti per chi rimane, con aumento a

Ancona, 15 luglio 2022 ore 9.30 30 anniversario nascita del sistema della medicina di emergenza urgenza nel SSN e nel SSR

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  Auditorium Montessori Università Politecnica delle Marche via Tronto 10/a, Torrette di Ancona Promosso dal Sindacato Medici Italiani (SMI), Federazione italiana medicina di emergenza, urgenza e catastrofi (FIMEUC), con il patrocinio della Regione Marche. Ancona,  14 lug.- " Un convegno pubblico  sul 30° anniversario dalla  nascita del sistema della medicina di emergenza urgenza nel SSN e nel SSR, promosso dal Sindacato Medici Italiani (SMI)  – Federazione italiana medicina di emergenza, urgenza e catastrofi (FIMEUC)- con il patrocinio della Regione Marche, prenderà inizio alle ore 9.30 e proseguirà   alle 14.30 del 15 luglio 2022,  presso l'Auditorium Montessori Università Politecnica delle Marche –via Tronto 10/A , Torrette di Ancona" così una nota degli organizzatori.  "Saranno presenti, tra gli altri, il Rettore Università Politecnica delle Marche, il Presidente Regione Marche, l'Assessore della Sanità Regione Marche, il Sindaco di Ancona

Sanità in crisi profonda, CIMO-FESMED: «Proteste in tutta Italia se non si avvia un confronto tra sindacati e Istituzioni»

  Il sindacato dei medici: «La stagione degli eroi è da tempo conclusa, ma noi non dimentichiamo gli ultimi due anni e mezzo di lavoro in ospedale, e non siamo più disposti ad aspettare o a rimandare» Roma, 13 luglio 2022 - Cosa si sta facendo per colmare le carenze di personale sanitario? Come si stanno convincendo medici, infermieri e professionisti sanitari a continuare a lavorare in ospedale? Quanto ancora dovremo aspettare per iniziare le trattative per il rinnovo del contratto di medici e dirigenti sanitari, scaduto nel 2019? In che modo si intendono migliorare le condizioni di lavoro in ospedale, a ridurre le aggressioni e i contenziosi, a sburocratizzare la professione medica? Quale riforma dell'organizzazione ospedaliera si sta immaginando per andare incontro alle grandi sfide che la salute pubblica ci porrà di fronte nel prossimo futuro? Come verranno risolti i problemi dei Pronto soccorso? Come si vogliono ridurre le liste d'attesa, senza chiedere ulteriori sacrifici

LA PAROLA DI UN MEDICO CHE OPERA NELLA SANITÀ VENETA

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“ Come si fa politicamente a passare da un sistema sanitario pubblico ad uno privato senza dirlo ai cittadini? Come si fa a chiudere reparti facendo finta di non chiuderli, come sta facendo Zaia in Veneto?  Lo fai un po' alla volta. Lo fai obbligando i professionisti a pagarsi l'assicurazione da soli, così tagli quella spesa.  Poi non assumi personale dove serve.  Poi non paghi gli straordinari o gli acquisti di prestazione dicendo che li pagherai più avanti.  Intanto i medici si trovano a spendere soldi per assicurazioni, non avere più straordinari pagati e ad essere sempre in meno a fare lo stesso lavoro che copre 24 h tutti i giorni.  Poi dai direttive come in fabbrica, pretendendo una visita ogni dieci minuti quando ne servirebbero almeno venti, in media, per avere il tempo di dire buongiorno e buonasera.  I pazienti sono scontenti perché aspettano, si innervosiscono, aggrediscono i medici che si trovano pagati male o addirittura con ore non pagate, con turni di lavoro impo