Università, verso equiparazione medicina d'urgenza ad altre specialità. Fimeuc soddisfatta, perplessi i giovani medici Sigm

Doctor33, 9 settembre 2022

MEDICINA D'URGENZA, UNIVERSITÀ, FEDERAZIONE DEI MEDICI DELL’EMERGENZA URGENZA E DELLE CATASTROFI (FIMEUC)
Fra tante notizie spiacevoli dai pronto soccorso, con medici che vanno a lavorare altrove per i carichi insostenibili e giovani che cercano di evitare una carriera in prima linea, ne arriva una che divide gli addetti ai lavori e che molti trovano positiva: la disciplina specialistica di Medicina e Chirurgia di Accettazione Urgenza cambia nome in Medicina di Emergenza Urgenza. Per i medici di emergenza urgenza specializzati negli ultimi 6-7 anni, si apre l'opportunità di accedere a nuove disciplinenel settore scientifico-disciplinare MED09. Lo prevede un decreto proposto dal Ministero della Salute in attesa di approvazione. Nell'auspicare la rapida pubblicazione, il direttivo di Fimeuc -Federazione che raggruppa le principali associazioni mediche e sanitarie di categoria - in un comunicato spiega perché il cambio di denominazione fa solo bene e non deve dare adito a polemiche. La Medicina e Chirurgia di Accettazione Urgenza, prima di essere una specialità post laurea, era individuata fin dal 1997, con la legge 484, come disciplina a cui,in assenza di specialisti ad hoc, potevano aspirare per ruoli diprimariato gli appartenenti ad altre 42 (!) discipline. Solo nel 2009viene istituita una scuola di specialità in materia di emergenza urgenza denominata "Medicina di Emergenza Urgenza", acronimo "MEU". Si è dovuto attendere il 2014 -cioè l'uscita dalle scuole di specializzazione dei primi diplomati- per far sì che lo specialista in Medicina di Emergenza Urgenza potesse aspirare, una volta assunto in
ospedale, al conferimento di incarichi apicali in Medicina e Chirurgia di Accettazione Urgenza al pari degli altricolleghi in possesso di specialità equipollente. Con il decreto proposto, si compie il passo finale: la "confluenza" della MeCAU nella Medicina di Emergenza Urgenza. La Fimeuc sottolinea, come tuttora, per il primariato, i titolari di diploma specialistico in una delle 42 discipline equipollenti possano accedere ai concorsi al pari del medico specialista in MEU, ma non possa avvenire il contrario.
«Il decreto soddisfa la necessità, che noi abbiamo sempre rincorso, di specificità ed autorevolezza della nostra specialità. L'equipollenza serve ad avere nei nostri Pronto Soccorso personale medico con competenze specifiche e ad aprire la strada alla "bidirezionalità" dei passaggi», spiega il Presidente Fimeuc Alessandro Caminiti. «Oggi un cardiologo può lavorare in pronto soccorso e concorrere ad incarichi apicali mentre un medico di emergenza urgenza non può fare il cardiologo, e ovviamente non lo farà se non acquisisce esperienze necessarie; tuttavia, si accende una speranza, una prospettiva, in un medico che svolge con passione un lavoro difficile, che non tutti però possono o vogliono affrontare fino al momento di andare in pensione. Tanto più che, pur essendo usurante, non è riconosciuto come tale. Noi riteniamo che il decreto possa da una parte far ritrovare appeal alla scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza, dove negli ultimi anni le borse di studio assegnate sono state inferiori al fabbisogno perché pochi laureati hanno scelto questa strada. E crediamo, dall'altra parte, che in prospettiva dia una chance a chi desidera a un certo punto della propria vita andare a lavorare nei reparti di area medica». Chance di concorrere al primariato? «Il tema dell'apicalità fa notizia, ma qui è secondario e non attuale», afferma Caminiti. «Oggi, un cardiologo può dirigere un pronto soccorso se in questo servizio ha svolto un'esperienza pluriennale; allo stesso modo un medico di emergenza con l'equipollenza un giorno potrà accedere ad un reparto di Medicina generale o di Cardiologia; il concorso per l'apicalità potrà arrivare a sua volta dopo anni di attività continuativa svolta dal collega, in origine di emergenza, nel reparto specialistico. Come Fimeuc non possiamo non essere soddisfatti delle chance che si aprono con l'equipollenza tra il titolo specialistico in MEU e le altre discipline in quantovanno viste come ulteriori opportunità sia dagli attuali dirigenti medici di Emergenza Urgenza sia da chi, neolaureato, è indeciso sulla scelta di questa specialità tanto impegnativa quanto foriera di soddisfazioni».
Di tutt'altro avviso i giovani medici di SIGM. Il Segretariato Giovani Medici guidato da Annalisa Napoli sottolinea in un comunicato: «L'aggiornamento delle equipollenze, che nasce dall'esigenza di "garantire ulteriori sbocchi professionali e di carriera agli specialisti in Medicina d'emergenza-urgenza in altre discipline dell'area medica e delle specialità mediche", come da documento del Ministero, rischia di svuotare ulteriormente i PS e le strutture dell'emergenza-urgenza dei professionisti più idonei, garantendo opportunità diverse da quelle nelle quali si sono formati, piuttosto che migliorarne la formazione e, soprattutto, le condizioni lavorative. Se l'obiettivo è rendere più attrattivo il settore e il relativo percorso formativo, la priorità dovrebbe essere quella di dare ad esso il giusto riconoscimento in termini di tutele e di trattamento economico, condizioni e orari di lavoro dignitosi, e di promuovere accordi integrativi Regioni-Aziende per aumentare le indennità di rischio. Così invece, per rimediare ad una scarsa appetibilità della branca, si incorre nella generalizzazione dei percorsi formativi. Rendere tante specialità equipollenti tra di loro ha l'unico obiettivo di riempire i PS e i reparti di specializzandi e specialisti a dispetto di ogni logica di continuità fra competenze specialistiche acquisite e lavoro sul campo. SIGM auspica che le istituzioni facciano chiarezza sull'intreccio di equipollenze».
 

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